Il Matto, questo Vagabondo archetipico, con il suo fagotto ed il suo bastone, è molto comune nella nostra cultura odierna. Ma, essendo un prodotto del nostro mondo industrializzato, preferisce andare in macchina invece che andare a piedi. Lo possiamo vedere nella sua versione moderna con barba e sacco a pelo sul ciglio della strada, sorridente mentre ci fa cenno con il pollice alzato nella nostra direzione. E se questo personaggio rappresenta un nostro aspetto inconscio, siamo portati a reagire a lui emotivamente in un modo o nell'altro. Alcuni potrebbero sentirsi immediatamente spinti a fermarsi e a dare un passaggio all'autostoppista ricordando come anche loro in gioventù, goderono di un periodo di vagabondaggio spensierato prima di adottare uno stile di vita più stabile.
Altri, che in gioventù non hanno mai fatto pazzie, accoglieranno istintivamente questo vagabondo perché rappresenta un aspetto non vissuto di se stessi dal quale si sentono inconsciamente attratti.
Può accadere, tuttavia, che un'altra persona possa avere una reazione negativa verso questo personaggio, una reazione così istantanea e violenta che improvvisamente si ritrova letteralmente a tremare di rabbia. In questo caso il guidatore schiaccerà a fondo l'acceleratore serrando i denti e fuggirà letteralmente alla vista di questo innocente passante, imprecando a bassa voce sul suo “aspetto trasandato”.
Potrebbe desiderare di poter mettere le mani su questo "giovane matto", tagliargli i capelli, fargli un bel bagno, raderlo, e poi metterlo a lavoro a quaranta ore a settimana “dove dovrebbe stare”. "Una tale irresponsabilità mi rende pazzo", mormorerà.
Di fatto la sua ostilità è così prepotente che potrebbe effettivamente iniziare a sentirsi male. Una volta a casa, potrebbe sentirsi esausto e inspiegabilmente triste. Ma il giorno seguente, quando (e se) il chiacchiericcio ossessivo nella sua testa si sarà in qualche modo attenuato, potrebbe farsi spazio in lui una domanda: “Perché questo giovane autostoppista non dovrebbe vagare se gli piace? Che male sta facendo? "
Ma il "danno" all'osservatore è già fatto. La sola vista di questo tizio ha aperto un barattolo pieno di vermi. E questi salgono dimenandosi e rotolando fuori come una marea di domande, e ognuna pretende una risposta: Come sarebbe vivere come quel tizio - rompere la sveglia - buttare via i propri averi - passare tutta la primavera e l'estate a vagabondare sotto il cielo blu ? e così via. Poiché non c'è modo di rimettere questi vermi nel barattolo, il nostro automobilista potrebbe ritrovarsi immobilizzato a casa cercando di trovare una risposta a queste domande e sognando sogni impossibili. Forse, con un po 'di fortuna, potrebbe trovare il modo di realizzare alcuni dei suoi sogni.
Cose molto strane possono accadere quando ci si scontra con un archetipo.
Le reazioni di fronte al Matto possono essere tanto varie e diverse quante sono le personalità e le esperienze di vita di quelli che lo affrontano. Certo è che il contatto con un archetipo evoca sempre una reazione emotiva di qualche tipo. Esplorando queste reazioni inconsce potremmo scoprire l'archetipo che ci sta manipolando e liberarci in una certa misura, della sua compulsione. Così, la prossima volta che incontreremo questa figura archetipica nella realtà esterna, la risposta non sarà necessariamente tanto irrazionale ed automatica quanto quella descritta precedentemente.
Nell'esempio appena citato il turbamento emotivo provocato dalla vista del Matto e l'autoanalisi che ne è conseguita potrebbe non aver condotto ad un cambiamento radicale nello ostile di vita della persona in questione. Dopo aver considerato seriamente altre possibilità, egli potrebbe giungere alla conclusione che la vita del vagabondo non fa per lui. Potrebbe scoprire che, tutto considerato, preferisce la stabilità e la comodità di una casa, e che gli piacciono la sua auto e quant'altro possiede a sufficienza da lavorare duramente in ufficio per poterseli permettere. Oppure dopo aver esaminato altre possibilità potrà arrivare a scegliere in modo più cosciente il suo stile di vita; avendo familiarizzato con il suo impulso nascosto di essere un po' Il Matto potrebbe trovare il modo di esprimere questa necessità nel contesto della sua vita presente.
In ogni caso, la prossima volta che vedrà un vagabondo per strada, proverà verso di lui una maggiore empatia. Avendo ora scelto la propria vita, sarà maggiormente disposto a lasciare che gli altri scelgano la loro. Avendo fatto la pace con il disertore nella propria realtà interiore, non si sentirà più così ostile quando una tale figura si presenterà nella realtà esterna. Ma, le cosa più importante di tutte è che avrà sperimentato il potere di un archetipo. La prossima volta che sarà al volante della sua auto si renderà conto che non è seduto da solo al posto di guida.
Saprà che alcune forze misteriose agiscono dentro di lui e possono guidare il suo destino e assorbire le sue energie in maniera invisibile.
Tradotto da Tarot and the Archetypal Journey di Sallie Nichols
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