Quante volte ti sei aggrappato a ciò che conosci perché ti fa sentire al sicuro? È normale, lo facciamo tutti. Le abitudini, le certezze, i vecchi schemi sembrano un porto sicuro in mezzo alla tempesta.
Ma che succede quando quel porto non ti protegge più, quando smette di essere un luogo sicuro e si trasforma in una prigione?
Restare bloccati in ciò che ci è familiare, può far i sentire protetti ma in realtà rischia di tagliarci ci fuori dalle opportunità e ci impedisce di crescere e di evolvere.
Non fraintendermi, capisco quanto sia difficile cambiare. Anche per me lo è. Non amo i cambiamenti, preferisco muovermi in territori conosciuti, dove tutto è sotto controllo. Eppure, ho imparato una cosa: più ci ostiniamo a tenere in piedi ciò che non funziona più, più resistiamo e più il cambiamento ci arriva addosso come un fulmine. È inevitabile. Più resisti, più il crollo sarà doloroso.
Ed è proprio qui che penso alla Torre dei Tarocchi. Quella carta così forte, e a volte così destabilizzante. La Torre arriva per mostrarci che ciò che crediamo solido non lo è più. Che le certezze in cui ci siamo rifugiati non ci stanno proteggendo, ma ci stanno imprigionando.
E quando arriva il fulmine, distrugge tutto ciò
che non è più funzionale alla nostra vita, per aprire uno spazio
nuovo, dove possiamo ricominciare.
Il cambiamento fa paura, è vero, ma dovrebbe farci più paura restare fermi, aggrappati a ciò che conosciamo perché così facendo ci neghiamo la possibilità di qualcosa di meglio.
Il cambiamento fa paura, è vero, ma dovrebbe farci più paura restare fermi, aggrappati a ciò che conosciamo perché così facendo ci neghiamo la possibilità di qualcosa di meglio.
E il cambiamento non
è mai fine a sé stesso: è un atto di amore verso ciò che possiamo
diventare.
Quindi, chiediti: “Quello a cui mi sto aggrappando mi sta aiutando o mi sta bloccando?”
"Sto vivendo davvero o sto solo sopravvivendo
dentro a una gabbia di certezze che non mi servono più?"
Se ti
accorgi che quelle certezze sono più una prigione che un rifugio,
allora forse è il momento di accogliere il fulmine della Torre.
Spaventa, lo so. Ma è lì che entra la luce.
Non devi farlo tutto in
una volta. Un mattone alla volta, un passo alla volta.
Io ci sto
lavorando, e ti assicuro che, anche se non è sempre facile ne vale
la pena. Perché dall’altra parte del crollo c’è sempre un
terreno fertile, pronto per una nuova costruzione.
E
quella nuova costruzione sarà più forte, più vera, più tua.
La Torre non distrugge per punirti, distrugge per liberarti.
Sta a te decidere se ricostruire o restare tra le macerie.
La Torre non distrugge per punirti, distrugge per liberarti.
Sta a te decidere se ricostruire o restare tra le macerie.
♥️
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