Cosa possiamo fare in questo tempo di fragilità e incertezza?
Ho posto la domanda ai miei Tarocchi e sono emerse tre carte, come tre luci sul nostro sentiero:
La Papessa – L’Eremita – Il Matto.
Tre arcani che non offrono soluzioni immediate, ma direzioni profonde.
Tre inviti a ritrovare il nostro centro anche quando fuori tutto sembra perdere equilibrio.
La Papessa ci parla di silenzio e di profondità.
Ci ricorda che in ogni crisi globale si nasconde un invito personale:
quello a rallentare, a custodire, a guardarsi dentro.
La Papessa ci invita a sospendere il giudizio, a non cercare risposte affrettate, ma ad accogliere l’incertezza come grembo fertile, in cui qualcosa (una verità, una nuova direzione, una chiamata) può finalmente emergere.
Questo è il tempo di fare ordine nel caos interiore, riconoscere i nostri veri bisogni, liberarci da tutto ciò che è solo rumore di fondo.
L’Eremita ci accompagna nel viaggio verso l’essenziale.
Ci mostra che la solitudine non è isolamento, ma spazio sacro per ritrovarci.
Non servono grandi gesti in questo momento.
Serve solo la lanterna, la nostra luce interiore, per vedere dove siamo e cosa stiamo scegliendo ogni giorno.
È tempo di domandarci:
a chi stiamo dando fiducia?
Cosa stiamo alimentando con il nostro pensiero, il nostro tempo, le nostre parole?
Il Matto infine arriva come vento che muove le vele.
Ci ricorda che anche nel mezzo dell’incertezza possiamo scegliere la leggerezza, non come fuga, ma come fiducia nel fatto che non serve controllare tutto per andare avanti.
Dovremmo essere disposti a lasciare la nostra vecchia pelle, le vecchie narrazioni su chi siamo e cosa possiamo fare.
Il mondo sta cambiando, e noi con lui.
Cosa possiamo fare, allora, in questo tempo di incertezza?
Possiamo restare presenti.
Possiamo nutrire la nostra interiorità.
Possiamo fare spazio alle domande vere, invece di cercare risposte comode.
Possiamo continuare a camminare, con il cuore aperto, anche quando la mente non sa dove porterà il sentiero.
Il mondo esterno potrà tremare ancora. Ma dentro di noi possiamo costruire un punto fermo.
Un luogo sacro da cui ripartire ogni giorno.
Non è tempo di sapere. È tempo di essere.
E da lì, da quel centro silenzioso, troveremo la nostra prossima direzione.
❤️
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