Ti è mai capitato di prometterti qualcosa e poi… non farla? Sai, tipo:
"Da domani mi metto a dieta."
"Questa volta cambio lavoro."
"Inizio a fare attività fisica regolarmente."
"Scrivo quel progetto che rimando da mesi."
"Chiamo quella persona con cui ho litigato."
"Mi prendo cura di me stessa, finalmente."
Se ti riconosci in questa situazione, voglio che tu sappia una cosa: non sei sola. E soprattutto, non sei pigra o poco determinata come potresti pensare. Quello che stai vivendo ha un nome preciso: auto-sabotaggio. Ed è molto più comune di quanto immagini.
La danza sottile tra desiderio e resistenza
Quante volte hai sentito quella vocina dentro che ti dice: "Ma sei sicura? E se poi non ci riesci? E se gli altri ti giudicano?" È la voce di chi, magari da piccola, ha imparato che era più sicuro restare nell’ombra, non disturbare, non chiedere troppo alla vita.
I fili invisibili del nostro copione interiore
Crescendo, tutti abbiamo scritto dentro di noi una specie di manuale di sopravvivenza emotiva. Pagine e pagine di regole non dette su come essere amate, accettate, al sicuro.
"Se
non chiedo troppo, non mi deluderanno."
"Se resto
nell’ombra, nessuno mi criticherà."
"Se non provo,
non posso fallire."
Questo
copione, per anni, può averti protetta davvero. Ma arriva un momento
in cui quelle stesse regole diventano una gabbia dorata. Vuoi
espanderti, crescere, osare, ma ogni tentativo fa scattare l’allarme
interno:
"Attenzione! Stai uscendo dal seminato!"
Ed ecco che parte il sabotaggio. Non per cattiveria, ma per fedeltà a quella bambina che un giorno ha deciso che era meglio restare al sicuro.
L’auto-sabotaggio come messaggero
Cosa
succederebbe se smettessimo di vedere l’auto-sabotaggio come un
nemico da combattere e iniziassimo a considerarlo come un messaggero?
Un segnale che ci dice:
"Ehi, qui c’è qualcosa di
irrisolto che ha bisogno di attenzione."
Invece di giudicarti, prova a chiederti:
"Quale parte di me sta cercando di dirmi qualcosa?"
Forse è la parte che teme di non essere all’altezza. O quella che ha paura di deludere qualcuno di importante. O ancora, quella che non sa immaginarsi diversa da come è sempre stata.
Il dialogo con le nostre resistenze
Quando senti quella vocina che ti dice "tanto non ce la farai mai" o "chi ti credi di essere", prova a immaginare che forma ha. Se fosse un personaggio, chi sarebbe? La nonna preoccupata? Il genitore critico? La bambina spaventata?
Invece
di zittire quella voce, prova a parlarle come faresti con un’amica
impaurita:
"Capisco che tu voglia proteggermi. Grazie per
aver vegliato su di me fino ad ora. Ma oggi sono più grande e posso
prendermi cura di me stessa."
Inizia con piccoli passi.
Non serve rivoluzionare tutto da un giorno all’altro. A volte basta una scelta piccola ma simbolica che contraddice il vecchio schema: un corso che hai sempre rimandato, una conversazione che eviti da mesi, un sogno nel cassetto che tiri fuori per spolverarlo.
Cerca alleati nel tuo percorso.
Che siano amici che credono in te, un terapeuta, un gruppo di sostegno, o anche strumenti che ti aiutano a vedere la situazione da nuove prospettive. Non dobbiamo fare tutto da sole.
Leggi la tua storia con i Tarocchi
Perché
alla fine, il vero cambiamento non arriva quando forziamo le nostre
resistenze, ma quando le accogliamo e le trasformiamo in alleate per
il viaggio che ci aspetta.
Attraverso le loro immagini
archetipiche, parlano direttamente a quella parte profonda di noi
che conosce la strada, anche quando la mente conscia si sente
confusa.
Quando ti ritrovi bloccata nel momento cruciale del
cambiamento, non è perché c’è qualcosa di sbagliato in te. È
semplicemente che dentro di te convivono storie diverse, alcune delle
quali vogliono mantenere lo status quo per proteggerti.
La magia
accade quando riusciamo a riconoscere queste storie, ringraziarle per
quello che hanno fatto per noi, e poi iniziare, con dolce fermezza, a
scriverne di nuove.
Storie dove non dobbiamo scegliere tra sicurezza e crescita, tra essere amate e essere autentiche. Storie dove possiamo essere tutto quello che siamo, senza scuse e senza paura.
Stesa
– “Riscrivere il copione”
Quando
ti auto-saboti proprio nel momento in cui desideri cambiare, non è
perché c’è qualcosa di sbagliato in te.
È solo che dentro
di te vive ancora una storia antica, che ti chiede di restare
com’eri. Per protezione. Per amore.
Questa stesa ti aiuta a
incontrare quella storia con gentilezza, riconoscerla, e scegliere
consapevolmente di scriverne una nuova — dove puoi essere te
stessa, senza compromessi.
Prepara
uno spazio tranquillo, accendi una candela se vuoi, e tieni con te
carta e penna.
Nel cuore, custodisci questa intenzione:
🌀 “Sono
pronta a comprendere cosa mi trattiene, e a far spazio a ciò che
vuole nascere.”
1. La voce che comanda nell’ombra
Il
messaggio che ti blocca, in nome della sicurezza.
Qual
è il messaggio che ti trattiene? Cosa senti di “dover fare” o
“non poter permetterti” quando ti blocchi?
(Rappresenta la
parte interiore che impone limiti, magari in nome della sicurezza o
del dovere.)
2.
L’abito che hai imparato a indossare
Il
comportamento che ripeti per essere accettata.
(Rivela un vecchio schema, nato per proteggerti.)
3.
Lo sguardo che si apre
Cosa stai iniziando a capire su te stessa? Quale consapevolezza può aiutarti a scegliere diversamente, ora?
(È la tua parte matura, centrata, capace di scegliere con consapevolezza.)
4
Il nuovo patto con te stessa
La
forza nuova che può guidarti oltre la resistenza.
(È la chiave evolutiva: l’alleata che ti aiuta a scrivere una storia nuova.)
Questa
stesa ha il semplice scopo di aiutarti a guardare con più tenerezza
quelle parti di te che, fino a oggi, ti hanno solo voluta
proteggere.
Provala quando senti il richiamo. Prenditi il tuo
spazio e lascia che emerga ciò che ha bisogno di essere visto.
E
se ti va, raccontami com’è andata.
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